Questo articolo è parte dell’abc del viaggiare…come scegliersi il compagno di viaggio o optare per un viaggio in solitaria.

Ho provato nel tempo un po’ tutte le soluzioni: dal viaggiare con un buon amico, con un pessimo amico, con un buon amico che è risultato pessimo amico, con un gruppo di amici, con la fidanzata, con semi-sconosciuti.

Per ora la più utilizzata è il viaggiare da solo in compagnia di me stesso o con sconosciuti.

La scelta è basata sull’esigenza, nessuno mi seguirebbe nelle mie lunghe avventure. Inoltre ho una forte attrazione verso la libertà di movimento spazio-temporale e decisionale e ritengo il viaggiare in solitaria il modo migliore per mettersi alla prova e imparare qualcosa di più su se stessi e sul mondo. Stessa cosa può capitare in un viaggio di coppia, tornerete a casa avendo capito qualcosa di più sulla vostra relazione.

Vi piacciono i compromessi o vi piace la libertà?

Per rispondere a questa domanda non date valore positivo o negativo e non giudicate i due concetti.

Ricordo quando prima di voler partire per un’avventura cercavo uno o più compagni di viaggio, esperienza abbastanza drammatica in quanto spesso non si riusciva a mettercisi d’accordo su quando e dove andare. E magari si finiva per il non partire o con lo stressarsi prima di mettersi in viaggio.

Per fortuna non tutti i viaggi in compagnia sono andati storti, mi è capitato anche di trovare amici con le stesse passioni e con gli stessi tempi. Quindi idee di avventura simili e soprattutto spirito di adattamento sono essenziali per portarsi dietro qualcuno per più giorni. Ricordatevi che di solito in un viaggio si condivide un po’ tutto e si passa la maggior parte del tempo con chi si è scelto di andare in giro.

Una cosa che ho visto spesso viaggiando con altre persone, più che altro con italiani, è il fatto che si debba tutti fare la stessa cosa o andare tutti assieme nello stesso ristorante o nello stesso luogo. Se un giorno si decide di fare qualcosa per i fatti propri si corre il rischio di scatenare il dramma, finendo con il passare come traditori del branco, pena l’espulsione e la cacciata dal regno…rappresentato da qualche ora di bronci e lamentele. Non sono contro questi tipi di viaggio a numero maggiore di uno, molto spesso mi sono divertito, l’importante è sempre rispettare e mai imporre tempi e preferenze, lasciando tutti liberi di fare ciò che si vuole senza prenderla come offesa personale.

Quindi viaggiare accompagnati da amici ha i suoi pro nello stare sempre assieme e i suoi contro…nello stare sempre assieme! Scegliete bene, scegliete persone con idee simili e che abbiano mentalità aperta. Che non si facciano troppi problemi per il mangiare (siate tolleranti comunque!) o se qualcosa va storto. Questo per evitare di andare incontro a giornate difficili, anche se poi di solito si torna a casa e ci si dimentica il tutto, se si è buoni amici.

Non dimenticatevi che un punto cruciale nel viaggiare è l’ora in cui ci si sveglia per iniziare la giornata. C’è chi se la prende comoda e si alza dopo che la colazione è diventata oramai un brunch e c’è chi andrebbe ad aprire le cucine alla mattina. Piuttosto essenziale capire questo, o passerete lunghi tempi ad attendere. Tempi nei quali potrete guardare gli amici dormire e lamentarvi del tempo perso o fare qualcosa da voi. Mettetevi d’accordo prima!

Il cibo è un altro capitolo importante nella convivenza quotidiana durante un viaggio, cercate un po’ di capire se siete carnivori, vegetariani, vegani, melaniani…beh, vedete di informarvi. Una cena ogni tanto con amici di svariate tendenze alimentari è una cosa, ma dovere mangiare colazione, pranzo e cena per più giorni con qualcuno con diversa dieta a volte può comportare stress….mettetevi d’accordo prima!

Assicuratevi anche di avere idee simili sul come volete viaggiare: uno scalatore che si prefigge di arrivare in cima al picco più alto della zona probabilmente non sarà a suo agio con un turista da “spiaggia, cocktail ed ombrellone”.

L’importante in un viaggio è creare bei ricordi! Ed in compagnia è molto più bello perché li si condivide.

Inoltre viaggiando assieme ci si aiuta nei momenti difficili, da quelli più semplici a quelli più complicati, ti permette di avere una spinta nei momenti di stallo o indecisione che si possono creare prima e durante un viaggio, guardare una mappa a quattro occhi ogni tanto può essere di aiuto!

Altro punto a favore nel viaggiare con altre persone è il dividere i costi di una stanza o di un mezzo di trasporto, è per questo che a volte mi capita di viaggiare con altra gente nella mia stessa situazione di viaggiatore solitario.

Una cosa che proprio non mi piace nel viaggiare in coppia o con altri è il fatto che incontrare altra gente diventa più difficile. Si ha la tendenza al chiudersi nel gruppo e spesso si finisce per l’isolarsi, perdendo l’opportunità di incontrare nuova gente e nuovi amici da ogni dove. Ma ovviamente non siamo tutti alla ricerca di questo!

Ricordo ancora la prima volta che ho comprato un biglietto di sola andata per un viaggio in solitaria. Mi sono sentito un po’ spaesato all’inizio guardando il foglietto appena obliterato, ma appena sono salito sul treno mi si è come aperto un mondo nuovo. Ho sentito l’elettrizzante sensazione data dalla libertà del poter fare un po’ quello che voglio e che mi piace e andare in giro senza dover aspettare nessuno. E mi sono chiesto: perché non l’ho fatto prima!?

Da solo si ha molto tempo per riflettere, esperienza che ci cambia. Si affronta più che altro la solitudine, una delle paure più profonde dell’essere umano dalla quale tutti non facciamo altro che tentare di sfuggire. Penso che questo sia stato uno degli insegnamenti più grandi che ho appreso dal viaggiare: non scappare di fronte alla sensazione di solitudine, ma cercare di capirla. Essere soli ma non sentire la solitudine.

Come dicevo un altro punto a favore del viaggiatore singolo, anche se non sempre cosa facile, è il fatto di mettersi alla prova, affrontando situazioni senza contare sull’aiuto degli altri, prendendosi le responsabilità di ogni azione. Se si hanno dei problemi di solito li si devono risolvere spremendosi le meningi e dandosi da fare…ed in fretta. Quindi si viene spronati dagli avvenimenti a farcela. Si diventa meno pigri e si lascia alle spalle quello che solitamente viene chiamato “comfort zone”. Si matura, si cresce.

Viaggiare in solitaria non vuol dire fare gli eremiti, ma anzi si riesce più facilmente a scambiare quattro chiacchiere con sconosciuti. Ci si apre di più, spinti dal fatto di voler comunicare un po’, facendo spesso nuovi ed interessanti incontri! La maggior parte del tempo la passo a conoscere nuove persone o ritrovare vecchi amici incontrati nei vari paesi dove ho precedentemente viaggiato.

Alternare parte del viaggio da soli e parte con altri compagni, solitamente conosciuti su un bus o nelle aree comuni degli ostelli, è per me la scelta migliore. Si mantiene comunque la libertà di far quello che si vuole ed è davvero facile decidere, a cuor leggero, di cambiare strada se si preferisce fare altro. Poi ci si rincontra da un’altra parte!

Quindi, tutto come al solito, dipende un po’ da quello che state cercando!

Non fatevi bloccare dagli altri e dal fatto che nessuno abbia tempo o voglia di accompagnarvi nel posto che desiderate, fate le valige (o lo zaino) e partite! Se trovate qualcuno che ha gli stessi interessi e disponibilità per viaggaire assieme meglio, se no…gettatevi nell’avventura!


Luca Sartor

Esploratore indipendente, innamorato dei paesi e delle culture asiatiche. In viaggio da sempre, vivo da anni nel continente asiatico. Seguitemi su INSTAGRAM @lucadeluchis