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Mr.Choi, giornalista, critico cinematografico, spirito libero nato a Seoul, con una vasta conoscenza della super veloce società coreana e molte esperienze di vita davvero interessanti!


Incontro Mr. Choi qualche giorno prima che inizi la sua nuova imminente avventura in Europa. Probabilmente l’ultima volta che vedo questo personaggio davvero unico e interessante, almeno per un pò di tempo…

Conosciuto qui a Seoul circa 3 anni fa, una delle pochissime persone che posso considerare amica in Corea del Sud.  Mi ha affascinato da subito il suo carattere appassionatamente anarchico e il suo spirito libero, senza compromessi, sempre in cerca di abbattere i muri del conformismo ignorante che ormai regna sovrano ovunque nelle nostre società e dal quale pare non abbiamo più modo di disfarcene.

Nato a Seoul poco più di mezzo secolo fa è cresciuto in un’area che allora era piuttosto povera, dove molti operai da diverse regioni della Corea del Sud, soprattutto dalla provincia dello Jeolla, erano venuti a trovare lavoro nelle fabbriche sorte in questa zona.

Si laurea in storia presso la Korea University nella capitale della penisola asiatica e nel frattempo studia e passa l’esame per diventare giornalista. “Ho perso un anno di studi perchè l’ho passato con una ragazza che amavo, eravamo sempre assieme e non avevo tempo da dedicare se non a lei, lo studio era in secondo piano e non sono riuscito a passare l’esame di ammissione all’università.” Da qui si può già intravedere l’animo romantico, anticonformista e sprezzante delle regole sociali che ha sempre caratterizzato la vita di Mr.Choi.

“Non potevo però permettermi di fallire di nuovo, dovevo passare l’esame assolutamente o la mia vita lavorativa sarebbe stata compromessa disastrosamente.” Quindi decide di dedicarsi interamente allo studio, cosa che la fidanzata non apprezzò e presto la relazione andò in contro alla propria fine. “Mi disse che ero diventato noioso e mi lasciò. Allora mi ripromisi, per vendetta, che mi avrebbe rivisto nuovamente, costi quel che costi, volente o nolente…così decisi di diventare giornalista televisivo!”. Cosa che effettivamente successe, la ragazza lo vide in TV e lo richiamò dopo 10 anni dall’ultima volta che si incontrarono, ma erano entrambi ormai sposati.

Quindi un pò per vendetta e un pò per passione Mr.Choi inizia la sua carriera come reporter televisivo per il canale nazionale coreano YTN news. “Mi occupavo di sport: calcio, basketball e golf. I primi due mi piacevano molto, ma il golf…era come una dannazione, non sopportavo l’ambiente. Dopo qualche anno decisi di licenziarmi e cambiare lavoro.”

“Iniziai a lavorare presso una rivista e, data la mia passione per i film, diventai il responsabile della sezione riguardante il cinema. Fu la parte più felice della mia vita. Andavo in giro per il mondo come corrispondente presso i vari film festivals come Cannes, Berlino, Venezia. Ho intervistato diversi attori in America e tutto era basato sulla mia passione.”

Purtroppo con l’avvento di Internet e la crisi collegata alle riviste intorno al 2007 Mr.Choi dovette lasciare il posto di lavoro per iniziare una delle sue ennesime avventure come freelancer, continuando con la sua passione cinefila divenne critico cinematografico. “Durante questo periodo mi chiamavano presso trasmissioni televisive e radiofoniche come critico e spesso scrivevo anche per produzioni televisive. Un periodo molto soddisfacente sia per quel che riguarda la mia carriera professionale sia per quanto riguarda i soldi guadagnati. Sono anche stato contattato di nuovo dal canale tv YTN col quale ho collaborato e prodotto documentari storici e culturali fino a pochi mesi fa”

Voglio chiedergli qualche cosa di più sulla sua vita privata, iniziando dal suo lungo matrimonio finito da poco: “Ci siamo sposati troppo presto, soprattutto per colpa della pressione che i miei suoceri facevano su mia moglie e me. Non abbiamo avuto tempo per pensare e ci siamo ritrovati sposati. Purtroppo oggi riconosco che è stato uno sbaglio. Siamo rimasti 24 anni assieme e abbiamo divorziato solo di recente, in quanto non è mai stato semplice allontanarmi da lei.” Una caratteristica che ho riscontrato in molte coppie sposate che ho conosciuto qui, non molto felici e che la pressione sociale troppo spesso li ha indirizzati verso il fare famiglia con qualcuno che non era proprio da considerare come anima gemella…

Iniziamo a parlare della vita nella superveloce società coreana: “È tutto piuttosto un casino…il processo di sviluppo è stato troppo rapido, la gente oramai insegue solo più il denaro. Il passato è stato totalmente distrutto in 10 o 20 anni. Mi ricordo prima che fra vicini ci si conosceva e ci si aiutava, una sorta di collettività e comunità dove ci si rispettava a vicenda. Ora il prossimo è praticamente visto come un ostacolo” A volte l’ostacolo è anche fisico, ho avuto alcune esperienze di persone che mi hanno spostato letteralmente, spintonandomi per farsi strada…non proprio una bel comportamento. “Nella società attuale non c’è tempo per pensare, tutto è così veloce. C’è una grande pressione da parte del sistema e del mainstream, specialmente da come si viene visti dagli altri. È molto importante per i coreani non perdere la faccia ed apparire sempre come buone e ottime persone, facendo sempre bella figura.” Anche quando i comportamenti sono scortesi e non adeguati aggiungerei…



Mi interessa sapere una caratteristica positiva della società coreana attuale. Dopo qualche attimo di perplessità, che lascia intendere frustrazione e sfiducia, risponde: “Difficile da trovare…una punto di forza che abbiamo qui in Corea del Sud è la nostra energia, davvero molto intensa.” Sono pienamente d’accordo, una delle poche cose che apprezzo qui è la loro passione ed energia, che se focalizzate su qualcosa di buono possono portare, secondo me, a cambiamenti e sviluppi davvero interessanti e positivi. Purtroppo per ora non mi pare che sia accaduto ancora visto il grado di insoddisfazione della gente, soprattutto qui a Seoul.

Chiedo quindi qual è una caratteristica negativa…molto più facile da trovare…”La gente prende troppo in considerazione quello che gli altri pensano di loro e credono troppo nei media.” Caratteristiche che ho trovato un pó in tutte le culture che ho incontrato, ma che in effetti qui nella penisola asiatica sono forse un pó più eccessivamente marcate. In effetti perdere la faccia qui in Corea non è solo un fatto personale, ma è qualcosa che si ripercuote su tutta la famiglia e può risultare un problema grave a livello sociale. Una cosa che mi ha sempre affascinato in Mr.Choi è il fatto che non l’ho mai visto cercare l’approvazione degli altri e non ha mai avuto paura di mettere la sua faccia quando vuole esprimere tutto quello che ha sempre voluto esprimere, in faccia alla gente, anche se con idee impopolari e inadeguate, sempre pronto a sferrare pugni ad una società che si sta assopendo troppo. Una forza di carattere unica soprattutto considerando il suo essere famoso dovuto alla sua presenza nei vari media televisivi e radiofonici e il tipo di società nella quale vive, come si è detto in precedenza. 

Ma che ora sta iniziando a non sopportare più molto…

Credi che si potranno vedere dei cambiamenti? Anche in questo caso, dall’espressione del suo volto, non prevedo una risposta troppo positiva: “È difficile cambiare, sono piuttosto pessimista.” Me l’aspettavo, capisco e concordo con il suo pensiero. “Ho pensato di lasciare la Corea del Sud, sono già due anni almeno che sto cercando un nuovo modo di vivere. Ho trovato un nuovo progetto ma poi…il Coronavirus…” Lo scorso anno per uno dei suoi documentari si è ritrovato nell’isola di Vanuatu nel sud dell’Oceano Pacifico. “Ero lì per documentare la vita di alcuni coreani che vivono a Vanuatu, per mostrare a chi è stanco di vivere la vita di tutti i giorni che ci sono altri modi di vivere, che ci sono della altre possibilità. Come ho messo piede sull’isola ho subito percepito una sensazione di pace, Vanuatu è un paradiso! Soprattutto il modo di vivere della gente, senza stress, senza dover pensare troppo al domani, vivendo il presente. Mi sono parsi felici. Una felicità legata alla semplicità della vita, non sono avidi e questa cosa mi ha colpito parecchio.” Il progetto è legato alla costruzione di un resort eco compatibile come primo passo, per poi realizzare una sorta di villaggio per artisti. “Mi piacerebbe fare soldi con il resort e riuscire a chiamare artisti da tutto il mondo e offrirgli uno spazio gratuito dove possano rimanere ed esprimere la propria arte e creatività”. Questo era il progetto, che sarebbe dovuto iniziare a metà 2020, ma poi il virus ha cambiato tutto…”È impossibile entrare a Vanuatu, l’isola è chiusa fino ad inizio 2021. Così ho deciso di provare altri progetti qui a Seoul nel frattempo, ma che purtroppo non hanno funzionato. Mi sono sentito come impossibilitato a vivere qui in Corea. Un giorno mi sono svegliato e ho preso la decisione di andare in Europa per 3 mesi, aspettando la fine dell’anno, per analizzare la mia vita e il mio passato per diventare più leggero e trovare una nuova filosofia.”

Decisamente un momento difficile per tutti quanti, uno stallo planetario in un anno dal copione per miliardi di persone che pare uscito da un brutto film di orrore e fantascienza.

Gli chiedo se avesse mai pensato di tornare sui suoi passi e vivere di nuovo una vita più sicura come lavoratore stipendiato: “Non tornerei indietro, continuo a preferire la mia vita da freelance e fare qualche apparizione in tv e in radio. Non voglio una vita nella quale devo dipendere da un datore di lavoro. Non sono spaventato, anzi sono eccitato per quel che riguarda trovare un nuovo stile di vita. Sono solo un pò preoccupato per quel che riguarda la parte finanziaria, essere in rosso. Quindi il progetto di Vanuatu per il prossimo anno, per fare soldi e creare un pò di stabilità economica.” Un problema che ho visto che spaventa e crea ansia in tutti quelli che pensano di cambiare vita: i soldi. Non si è sicuri se si potrà sopravvivere…ma nella maggior parte dei casi si continua a vivere e, seppur potendo incontrare qualche difficoltà e contrattempo in più, le soddisfazioni sono maggiori che i rimpianti che si potranno avere per non averci mai provato.

Cosa ti fa sentire vivo? “Una buona connessione emozionale con gli altri, specialmente con le donne! L’amore e la curiosità. Anche se è difficile trovare qualcuno col quale avere una buona relazione, specialmente qui in Corea del Sud dove le cose sono un pò complicate e stressanti per quel che riguarda i rapporti uomo-donna.”

Cos’è la vita per te? “Dieci anni fa avrei risposto che era solo un peso e un problema, oggi posso dire che è un dono dell’universo. Si deve cercare di essere felici ogni giorno.”

Sono curioso di sapere come mai il suo stile di vita e il suo modo di pensare libero sono così fuori dal comune, uno stile di vita del tutto inusuale e che spaventa, specialmente qui in Corea. Dove se non si è allineati agli schemi sociali si possono avere non pochi problemi. “La gente spesso pensa con quello che i media gli hanno messo in testa. Ho sempre cercato di avere una mia opinione personale su tutto, ho letto molti libri che mi hanno aperto la mente e hanno aiutato a trovare il mio modo di pensare. Chi non è allineato col pensiero comune viene visto quasi come un nemico, del quale ci si deve sbarazzare. Quando posto qualcosa su Facebook molta gente reagisce violentemente, ho molte cicatrici dovute a quello che hanno detto contro di me.” 

E cosa rende la tua anima un’anima libera? “L’arte. Mi piace guardare film ogni giorno, mi piacciono molto anche il teatro, i musical e tutte le forme di espressione artistica. L’arte è qualcosa fuori dal comune ed insolita, mi dona sempre un nuovo punto di vista e stimola il pensare in modo differente. I libri mi danno la strategia e l’arte l’energia, per essere libero.” Punto di vista molto interessante e sul quale riflettere molto!

Prima di lasciarci, cosa vuoi dire alla gente che ci sta leggendo? Cosa possono imparare dalla tua esperienza? “Non fermatevi, mai! Continuate a provare a realizzare quello che volete realizzare, pensate e agite differentemente, a modo vostro. Studiate, leggete, appassionatevi d’arte e incontrate gente differente, parlate con loro e confrontatevi. Quindi di molta importanza: arte, libri e persone.”

Continuerei molto volentieri per altre ore a parlare e a intervistare Mr.Choi, ma per ora penso che sia sufficiente quel che ha detto. Come si può evincere dalle sue risposte e da ciò che ha detto è decisamente una persona che crede nell’indipendenza e autonomia personale di ognuno di noi e che cerca sempre un modo per migliorarsi. Commettendo errori, affrontandoli e con nuova energia cambiare le cose in favore di una vita migliore e più felice. In questi 3 anni di amicizia è stato decisamente un personaggio che ho sempre stimato per la sua forza interiore e il suo pensiero libero.

Buona fortuna per i progetti futuri e mai fermarsi!




Luca Sartor

Esploratore indipendente, innamorato dei paesi e delle culture asiatiche. In viaggio da sempre, vivo da anni nel continente asiatico. Seguitemi su INSTAGRAM @lucadeluchis